venerdì 12 agosto 2011

il punto giusto

(ovvero di punti neri e oltre)

Cogliere il punto giusto di una questione
è un punto critico che dipende
dal punto di vista che non sia, però,
un punto cieco, altrimenti
fare il punto della situazione
potrebbe diventare un punto morto
senza escludere la possibilità
di poter giungere a un punto nero.
Di punto in bianco, se un punto di domanda
induce a mettere il punto sulla “i,
il punto di partenza della questione
per venire al punto, si puntualizzerebbe
di tutto punto nel punto culminante
includendo un punto esclamativo
di sorpresa allorchè, ponendo
un punto di sutura, già non si torni
al punto di partenza ma si giunga, altresì,
puntualmente, al punto preciso
in cui, non solo l’acqua va in ebollizione,
ma anche le stelle sembrano punti di riferimento.
A questo punto, non avendo più punti da collezionare,
si può anche affermare che il punto G
è il punto incerto del piacere e il punto P
è un ente geometrico senza dimensione
in cui il punto d’onore è un punto cruciale
come il punto ombra della ricamatrice
che, defraudata del suo punto al sole,
punta sul vivo e sanguinante,
traccia puntini di sospensione…

E il punto e a capo?

Un punto fermo è un tutto nientificato.*



*(E. Montale)